Audizione di Cgil, Cisl, Uil ed Ugl sul provvedimento urgente di inizio anno

In un Parlamento distratto da altre cose, è iniziato l’iter che dovrebbe portare alla conversione in legge del decreto urgente conosciuto come Milleproroghe. Fra i primi ad essere ascoltati i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil ed Ugl, i quali hanno concordato su un paio di punti: sulla necessità di utilizzare in maniera ottimale il maggiore tempo a disposizione che il governo chiede per portare a conclusione una serie di provvedimenti, sovente neanche avviati, e sul fatto che sono più le cose che mancano che quelle ci sono. L’esecutivo sta infatti chiedendo a Camera e Senato di prorogare scadenze molto importanti, ad iniziare da quelle relative ai percorsi di stabilizzazione del personale precario nelle pubbliche amministrazioni, passando per la gestione delle tante emergenze, dal terremoto alla salvaguardia dei beni culturali. In qualche caso, ad esempio Mercatone Uno, la risposta che è arrivata, al netto delle risorse stanziate sulle quali sarà necessario un attento monitoraggio per capire se sono o meno sufficienti, permetterà di sanare i sei mesi appena passati, ma non dà certezze sul futuro. Completamente assenti, invece, capitoli importanti, dal fondo di solidarietà per il trasporto aereo al rifinanziamento degli ammortizzatori sociali nelle aree di crisi complessa, in particolare Campania, Umbria e Veneto, e per le grandi aziende come la ex Ilva. Nessuna novità neanche sul versante della contrattazione collettiva.