Il sito siciliano rischia una drastica riduzione di occupati, in attesa del Mise

Una crisi sempre più marcata all’interno di un settore, quello dei call center, che, complessivamente, non gode certo di buona salute, nonostante qualche timido segnale arrivato negli ultimi tempi da Inps e Tim. Se la precarietà è, purtroppo, una caratteristica diffusa su tutto il territorio nazionale, tanto che da qualche settimana e dopo lunghi mesi di insistenza è aperto un tavolo di confronto al ministero dello sviluppo economico, nel caso di Almaviva Palermo la situazione appare sempre più critica. Le federazioni di categoria di Cgil, Cisl, Uil ed Ugl, nella giornata di oggi, hanno annunciato una dura mobilitazione a difesa dell’occupazione con una serie di assemblee sindacali unitarie fra giovedì e lunedì, alle quali seguiranno altre iniziative forti. Già in passato il sito di Palermo ha vissuto momenti particolarmente complessi che si sono superati grazie soprattutto al sacrificio dei lavoratori. Oggi, Almaviva occupa nel capoluogo siciliano circa 2.800 persone, un numero sicuramente importante in una regione che continua a registrare tassi di disoccupazione ben superiori alla media nazionale. La decisione di Sky e di altri committenti di tagliare in maniera drastica i volumi di traffico, inevitabilmente, finirà per incidere sui livelli occupazionali e sui redditi degli operatori telefonici. Non a caso, a livello nazionale, è stata chiesta, fra l’altro, l’istituzione di un fondo ad hoc.