I dati Istat sul commercio al dettaglio confermano il buon andamento grande distribuzione ed e-commerce

Prosegue l’andamento incerto delle vendite al dettaglio. Anche a novembre, infatti, l’indicatore economico relativo al commercio ha registrato una flessione, scendendo dello 0,2% in valore e dello 0,3% in volume. Un risultato legato sia alle vendite di prodotti alimentari (-0,2% in volume e variazione nulla in valore) sia a quelle di beni non alimentari (-0,3% in valore e -0,4% in volume). Di conseguenza è in territorio negativo anche il consuntivo trimestrale del periodo settembre-novembre, con le vendite calate dello 0,1% sia in valore che in volume rispetto al trimestre precedente. Decisamente migliore il confronto tendenziale: rispetto a novembre 2018 le vendite sono aumentate dello 0,9% in valore dello 0,7% in volume, riflettendo principalmente il risultato messo a segno dalla grande distribuzione e del commercio elettronico, mentre permangono le difficoltà degli esercizi più piccoli. Nella tabella relativa alla forma distributiva si può infatti notare come  per le imprese operanti su piccole superfici le vendite siano scese dell’1,4%, riflettendo il -0,8% registrato per i beni alimentari e il -1,6% di quelli non alimentari, mentre per la grande distribuzione e per l’e-commerce l’istituto nazionale di statistica indica rispettivamente un +3,3% (+3,5% per gli alimentari e +2,8% per i non alimentari) e un +4,1%. La differenza di risultati tra le varie dimensioni aziendali si osserva anche nella tabella relativa al commercio al dettaglio per classi di addetti: nelle imprese del commercio fino a 5 addetti le vendite sono scese dell’1,8%, in quelle da 6 a 49 addetti dell’1,4%, mentre in quelle con oltre 50 addetti si registra una crescita del 3,5%.