Da inizio anno l’indice è diminuito dell’1,1%

Dopo due mesi di flessioni (settembre -0,5%, ottobre -0,3%), a novembre la produzione industriale italiana è tornata a crescere, mettendo però a segno solo un +0,1%, un risultato che non basta a riportare in territorio positivo il consuntivo del trimestre settembre-novembre, durante il quale l’Istituto nazionale di statistica ha rilevato un calo dello 0,7%. Male anche il dato tendenziale, -0,6%, e quello relativo ai primi undici mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo di un anno fa, che riporta invece una flessione dell’1,1%. Entrando nel dettaglio si può osservare come tra ottobre e novembre un contributo positivo sia giunto da beni strumentali (+0,8%), beni intermedi (+0,7%) e beni di consumo durevoli (+1,6%), mentre quelli di consumo in generale e nello specifico quelli non durevoli hanno registrato contrazioni rispettivamente dello 0,2% e dello 0,5%. Calo piuttosto marcato anche per l’energia, per la quale l’Istat segnala un -2,1%. Andamento opposto a livello trimestrale: tra il periodo giugno-agosto e settembre-novembre la produzione p diminuita per i beni di consumo durevoli (-0,6%), per i beni strumentali (-0,1%), per gli intermedi (-1,1%) e per l’energia (-3,6%), mentre è aumentata per i beni di consumo in generale (+1%) e per i beni di consumo non durevoli (+1,2%). A livello tendenziale, invece, le uniche industrie ad aver registrato un aumento della produzione sono quelli di beni durevoli (+0,8%, con un +2,3% per i durevoli e un +0,5% per i non durevoli). Anche in questo caso pesa notevolmente la componente energetica (-3,9%). Andamento simile anche per il consuntivo sui primi undici mesi dell’anno, con la differenza che in questo caso l’energia riporta un aumento dell’1,1%.