Le firme devono essere raccolte e verbalizzate entro il 12 gennaio

Tutto rimandato. Al momento di depositare in Cassazione il quesito referendario sul taglio dei parlamentari, i promotori dell’iniziativa hanno dovuto chiedere un rinvio. Il motivo? All’ultimo minuto, sono venute a mancare otto delle 64 firme dei senatori necessarie per presentare il quesito referendario, pari a un quinto dei membri di una camera, secondo quanto stabilito dall’articolo 138 della Carta. «In otto hanno ritirato le firme ma altri si stanno aggiungendo per cui per correttezza abbiamo chiesto alla Cassazione uno slittamento», ha aggiunto il senatore Andrea Cangini di Forza Italia, assicurando che verrà preso un nuovo appuntamento in Cassazione entro domenica 12 gennaio, ultimo giorno disponibile: le firme devono essere raccolte e verbalizzate entro quella data, anche se possono essere depositate in Cassazione anche il 13. Citando una «fonte attendibile», l’agenzia di stampa Ansa scrive che quattro senatori, che hanno ritirato la propria firma, sono di Forza Italia, appartenenti dell’area vicina a Mara Carfagna, capeggiati da Massimo Mallegni. Secondo una ricostruzione, Mallegni ha bloccato la chiusura del verbale. Se verranno trovate le firme mancanti, il referendum dovrebbe tenersi in primavera. Con il taglio, il Parlamento passerà da 945 a 600 membri, più i senatori a vita.