Meno 25mila posti nella manifattura in un solo anno, ma il governo nazionale latita

Numeri da brivido arrivano dal Piemonte, una regione che in passato ha rappresentato un formidabile polo di attrazione per milioni di nostri connazionali, in particolare provenienti dal Mezzogiorno e dalle aree meno sviluppate del Nord. Con il sì unanime di tutto il consiglio regionale, alla presenza dei rappresentanti regionali di Cgil, Cisl, Uil ed Ugl, la regione ha approvato una dichiarazione di stato di emergenza per l’occupazione e per i salari. In un anno, il saldo occupazionale segna un meno 17mila posti di lavoro in totale che salgono a meno 25mila posti se consideriamo soltanto la manifattura. Le previsioni per il 2020 sembrano portare ad una ulteriore diminuzione di almeno 5mila posti di lavoro. intanto, il presidente della regione, Alberto Cirio, accusa il governo: «Ci hanno promesso 150 milioni per l’area di crisi complessa, ma poi abbiamo scoperto che erano per tutta Italia». Governatore e sindacati chiedono quindi certezze.