Leogrande: «Brucia 300 milioni all’anno»

Sono iniziate martedì le audizioni alla Camera di fronte alla Commissione Trasporti sul dossier Alitalia. A prendere la parola ovviamente anche il neo commissario unico dell’ex compagnia di bandiera, Giuseppe Leogrande, che ha ricordato come Alitalia abbia «bruciato circa 300 milioni di euro all’anno, nel periodo di amministrazione straordinaria», sottolineando che ora il suo ruolo è quello di «ridurre le perdite per rendere più appetibile l’investimento in Alitalia anche dell’amministrazione pubblica». Appetibilità perduta visti i più recenti avvenimenti: da una parte la diversità di vedute di Lufhtansa – che anche ieri ha ribadito l’intenzione di partecipare solamente in un’azienda già ristrutturata («dal nostro punto di vista per un rilancio di Alitalia è più vantaggiosa una forte partnership che un investimento una tantum», ha spiegato il responsabile del dossier per il vettore tedesco) -, dall’altra la sfilata di Atlantia dal dossier – il cui approccio secondo l’ad di FS Battisti era «legato alla risoluzione di altre vicende» – e il passo indietro di Ferrovie dello Stato al non verificarsi di determinate condizioni. «Il 31 ottobre – ha spiegato Gianfranco Battisti – abbiamo presentato una proposta di offerta d’acquisto per i rami di Alitalia condizionata ad alcune condizioni che noi ritenevamo imprescindibili, tra cui l’individuazione di più investitori visto che non eravamo intenzionati a prendere la maggioranza nella compagnia». Soffermandosi in particolare su Lufhtansa ha detto che «non ha mai risposto formalmente a nessuna iniziativa che avevamo richiesto», mentre riferendosi al commissario unico Leogrande ha spiegato di non averlo mai incontrato e che FS non sa «tipo di operazione vuole portare avanti, quindi non conosciamo niente della nuova procedura». Dal canto suo