Paolo Gentiloni, commissario europeo all’Economia, in una lunga intervista al quotidiano La Repubblica, chiede che venga rafforzato il ruolo globale dell’Ue. Ma è già tardi. Nello scacchiere mediorientale e in Libia, tanti decisivi e preoccupanti avvenimenti si sono già verificati, senza che l’Ue abbia dimostrato, in tempo, di avere un ruolo. Una riunione straordinaria dei ministri degli Esteri dell’Unione è in calendario per venerdì prossimo a Bruxelles sulla crisi in Iran e Iraq, ma nel frattempo, la tensione tra Iran e Usa non diminuisce. La sepoltura del generale Qassem Soleimani, a Kerman, è stata rinviata per ragioni di sicurezza, alla luce dei disordini che si sono verificati durante la cerimonia, con decine di persone morte e altrettante ferite. Se da una parte la crescita del prezzo del petrolio si è arrestata dopo l’impennata dei giorni scorsi (fin quasi a 70 dollari, ma non è escluso ancora che possa raggiungere gli 80) per i timori di un’escalation di violenze in Medioriente, dall’altra secondo il New York Times la Guida suprema Ali Khamenei avrebbe detto, durante un consiglio di sicurezza, che qualsiasi rappresaglia per l’uccisione del generale iraniano Qassam Soleimani deve essere un attacco diretto e proporzionato contro interessi americani, eseguito apertamente dalle forze iraniane. Senza dimenticare che il Parlamento iraniano ha designato tutte le forze armate degli Stati Uniti «terroristi».
Altro scenario preoccupante è la Libia, tant’è che oggi si è tenuto un minivertice a Bruxelles, tra Italia, Francia, Germania e Regno Unito presieduto dall’Alto rappresentante per la politica estera, Josep Borrell. Ma in realtà l’Ue si sta muovendo solo dopo che la Turchia ha deciso di intervenire militarmente al fianco del governo di Tripoli e contro Haftar. Cosa possono fare Italia ed Europa per favorire una soluzione pacifica della crisi? «Continuiamo tutti a ritenere che non esista alcuna soluzione militare e ne discuteremo oggi in sede Europea», ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. Ma è difficile continuare a mantenere un atteggiamento (apparentemente) neutrale, quando due Paesi come Russia e Turchia si sono già schierati, con l’Italia di fatto surclassata dalla Turchia. «Noi (l’Ue, ndr), dobbiamo avere la possibilità di avere una nostra politica», ha detto David Sassoli. «Questo non è facile perché abbiamo perso molto tempo nei litigi fra gli stati europei». E se lo dice il presidente del Parlamento Ue, figuriamoci se possiamo contraddirlo noi.