Così il leader della Lega a La Stampa

Alle elezioni non ci sarà storia: in una sfida Salvini-Conte, a spuntarla sarà il primo. A sostenerlo è proprio il leader della Lega in un’intervista concessa a La Stampa. Il presidente del Consiglio «Conte mi batte nei sondaggi? Alle urne non esiste», ha detto l’ex ministro dell’Interno, adesso all’opposizione contro uno dei «peggiori governi dal Dopoguerra». Un’accusa dura. Che Salvini però difende e motiva. Quello guidato da Mario Monti, ad esempio, «almeno era migliore. L’ho combattuto ma almeno aveva un’idea, un progetto», ha osservato, sottolineando che l’offerta politica italiana non è all’altezza del passato. E lo ha detto citando l’esempio del Partito democratico: «Prima c’erano Craxi, Spadolini, lontani da me, ma oggi abbiamo Zingaretti, Conte, Di Maio. Berlinguer era sei spanne sopra Zingaretti. Anche la Cgil di Lama era un altro pianeta. Il Pci era una sinistra con dei valori mentre oggi il Pd è il peggio del peggio, la peggiore eredità che Berlinguer e Lama potessero augurarsi». Una forza politica in difficoltà che potrebbe scegliere Giuseppe Conte come candidato premier alle prossime elezioni: «Se pensano che Conte possa essere il loro candidato allora sono proprio alla canna del gas. Conte non ha un voto, non esiste: ha scoperto il gusto della poltrona e ci vuole rimanere». Una domanda sul caso Gregoretti e l’accusa di sequestro di persona: «Voglio vedere» i senatori del M5s «votare l’opposto di quello che hanno votato pochi mesi fa per difendermi. Voglio vedere i senatori votare contro l’interesse nazionale e sostenere che quello che io ho fatto, con il consenso di tutto il governo di allora, era per mio interesse personale».  Salvini ha comunque assicurato: «Sono pronto a farmi processare e rischiare 18 anni di carcere».