Gli Stati Uniti, la “nuova” UE e le relazioni commerciali saranno i principali temi del 2020

Esiste una questione occidentale, è una considerazione che dobbiamo fare tutti con molta franchezza. Perché l’Occidente è chiamato a diverse sfide, eppure appare oggi più diviso sulla strada da percorrere. Il 2020 sarà un anno spartiacque, non solo perché sancisce l’inizio di un nuovo decennio, ma soprattutto perché gli appuntamenti più imminenti diranno parecchio di come l’Occidente saprà affrontare le sfide sullo scacchiere internazionale, dalle relazioni con i paesi mediorientali e con i grandi player economici, Cina e Russia in particolare, alle battaglie green, passando per i rapporti commerciali. Stati Uniti e Unione europea, pur sempre alleati, hanno messo in mostra approcci profondamente diversi. La tenuta dell’UE passerà per l’esame Brexit, già rinviata e adesso non più procrastinabile. Negli Usa sarà invece un anno elettorale fondamentale. Il presidente Donald Trump, durante il suo primo mandato, ha attuato una politica estera più decisa e in forte contrapposizione rispetto a quella dei predecessori. Quali saranno i rapporti tra Washington e i suoi alleati – non sono mancate le frizioni, anche di recente, basti pensare alle polemiche sulla Nato o sulla legittimità da attribuire agli insediamenti israeliani in Cisgiordania – nel futuro più immediato? E cosa cambierà in caso – sebbene ipotesi ad oggi poco credibile – di un avvicendamento alla Casa Bianca? Sono interrogativi cui proviamo a rispondere in queste pagine, ma che ci accompagneranno per l’intero prossimo anno.