La multinazionale annuncia un bonus unilaterale seguendo il modello Renzi

Amazon prova ad uscire dall’angolo nel quale si è cacciata, utilizzando, per così dire, il modello Renzi e snocciolando una serie di numeri sull’occupazione generata nel nostro Paese. È di queste ore la notizia che la multinazionale, sulla scia di quanto già fatto negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, avrebbe messo in cantiere la decisione di erogare un bonus di 80 euro (lordi) mensili, in attesa del rinnovo del contratti collettivi nazionali di lavoro applicati in azienda. Il tutto senza alcun confronto con le organizzazioni, come fece a suo tempo l’allora premier toscano, elargendo il bonus che poi contribuì in maniera sicuramente significativa al successo delle elezioni europee del 2014. L’iniziativa di Amazon, peraltro, conferma appieno le criticità evidenziate dalle organizzazioni sindacali in merito all’introduzione del salario minimo legale. La parte economica, infatti, è solo una componente del contratto, il quale regola tanti aspetti del rapporto di lavoro, proprio quelli che le federazioni di categoria di Ugl, Cgil, Cisl e Uil contestano ad Amazon. L’azienda, sulla quale pende ancora la vicenda della mancata stabilizzazione del personale in somministrazione nello stabilimento nel Piacentino, rivendica, intanto, la creazione di 1400 posti di lavoro a tempo indeterminato nel corso dell’anno, in crescita rispetto alle previsioni di luglio, quantificate in mille unità.