Un salvataggio giusto per risparmiatori e cittadini, ma bisogna fare in modo che non accada più

In teoria non si può essere contrari al salvataggio della Banca Popolare di Bari e all’aver posto le premesse per la creazione di un Banca del Sud, soprattutto se «il governo è al fianco dei risparmiatori e dei dipendenti della banca», come ha dichiarato il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, o il leader politico del M5s nonché ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, («sono salvi i risparmi dei cittadini»), ai quali occorre aggiungere l’impegno del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, a voler essere  informato sulle azioni che Bankitalia metterà in campo per accertare le responsabilità dei vertici della banca stessa. Quello che è più difficile far passare sotto silenzio, in teoria e in pratica, è che dopo i vari scandali bancari, partendo dalle 4 famose banche del Centro Italia, a quelle venete, passando per Mps, la storia si sia potuta nuovamente ripetere. Qualcosa però è cambiato: oggi al Governo c’è un movimento, il M5s, che, qualora fosse stato all’opposizione, avrebbe condannato qualsiasi operazione di salvataggio. Ma tant’è: il Conte Bis ha approvato un decreto che stanzia 900 milioni per Invitalia affinché finanzi il Microcredito centrale e consenta di acquisire quote della banca. Tra gli obiettivi c’è quello di creare una banca pubblica d’investimento (modello Ue) con l’impegno di sostenere le imprese del Mezzogiorno. Da parte di Di Maio è tutto un rivendicare: «La verità è che da quando il M5S è al governo, le cose si fanno diversamente». In realtà si è arrivati al decreto non senza drammi: ci sono voluti due giorni di scontri e tensioni nel governo, con il premier Conte, appoggiato stavolta dai Dem, che ha dovuto riconvocare i ministri per approvare il decreto stoppato da Matteo Renzi e dallo stesso Luigi Di Maio venerdì notte scorso. I quali hanno anche litigato tra loro. Fino a quando persino Matteo Salvini ha chiesto a Conte di convocare un «comitato di salvezza nazionale» per riscrivere le regole del gioco e poi andare alle elezioni. È stato importante salvare la Banca Popolare di Bari, anche per salvaguardare tante importanti realtà industriali locali, ma se lo si fa senza cambiare le regole, a partire dal divario retributivo che esiste tra i vertici di una banca e i suoi impiegati fino ad arrivare alla Vigilanza, sarà difficile immaginare che episodi simili non si debbano ripetere.