Defezioni nel M5s e Renzi promette battaglia su sugar e plastic tax
«Chi vuole lavorare ha la possibilità di farlo con noi fino al 2023». Il premier Giuseppe Conte allarga l’orizzonte della durata dell’esecutivo, in pratica a fine legislatura, conversando con i cronisti a margine del Consiglio europeo. Insomma, era la domanda, nuove uscite di parlamentari della maggioranza possono ancora avvenire? «No, assolutamente, no», la risposta. Sarà. Intanto, però, vanno registrati gli ingressi nella Lega degli ex senatori M5s Francesco Urraro e Stefano Lucidi, i quali si vanno ad aggiungere a Ugo Grassi, il primo a formalizzare il passaggio. Se non proprio una diaspora, poco ci manca, considerati soprattutto i numeri risicati al Senato. Posizioni che trovano ragioni nel nuovo corso del Movimento, “lontano parente” di quello che aveva dato vita al Conte Uno, oggi più allineato alle politiche care al Pd e ai diktat di Bruxelles, come la recente vicenda legata al Meccanismo europeo di stabilità dimostra. Conte, poi, deve guardarsi anche dal fuoco amico. Italia Viva è sul piede di guerra, spesso in disaccordo con le linee generali che arrivano dal governo. Tanto per (non) rasserenare gli animi, Matteo Renzi ha ribadito quale uno degli impegni per il 2020: «Una battaglia senza quartiere per evitare le tasse sulla plastica e sullo zucchero». «Se metti le tasse per fare cassa stai distruggendo il settore della plastica, specie in Emilia – ha quindi aggiunto nella trasmissione Dritto e Rovescio –. In aprile ci sono le manovre di assestamento, se si trova un miliardo per le banche si può trovare qualche decina di milioni per le aziende della plastica». Da che pulpito.