Si vota fino alle 22, risultati attesi nella notte

Urne aperte alle 7 (ora locale), il Regno Unito è chiamato oggi al voto in 650 collegi elettorali tra Inghilterra, Galles, Scozia e Irlanda del Nord. I cittadini britannici potranno esprimersi fino alle 22 (le 23 in Italia). Se ne parla da settimane e stamattina i media d’Oltremanica rimarcavano la dose: si tratta delle elezioni più importanti degli ultimi anni, di un voto storico. E non solo perché a sfidarsi sono due visione politiche in netta contrapposizione – quella del premier conservatore uscente Boris Johnson e del leader laburista, Jeremy Corbyn –, ma perché l’esito delle elezioni britanniche avrà ripercussioni fondamentale sull’Unione europea. Se a vincere sarà Johnson, come sembra stando ai sondaggi più recenti, Londra si appresta a divorziare da Bruxelles entro il 31 gennaio 2020: non a caso lo slogan della campagna dei Tories è stato «Get Brexit done». Al contrario, una vittoria di Corbyn potrebbe condurre ad una sorta di referendum bis sulla Brexit. Ecco spiegato, allora, per quale ragione il voto di oggi può essere ritenuto, almeno in parte, una riedizione della consultazione del 2016, quella che avviò il processo di uscita del Regno Unito dall’UE. Johnson ha votato questa mattina nel seggio della Methodist Central Hall, vicino a Downing Street, mettendosi in posa davanti alle macchine fotografiche con il suo cagnolino Dilyn. Corbyn ha invece votato in un quartiere nord di Londra. I risultati sono attesi nella notte tra giovedì e venerdì.