Ma da inizio anno è l’unica area con crescita a doppia cifra

Inverte la rotta le esportazioni del Centro Italia nel terzo trimestre del 2019. Dopo quattro trimestri di crescita sostenuta, infatti, l’indicatore ha registrato una battuta d’arresto, mentre le altre aree del Paese riportano variazioni congiunturali positive. È quanto emerge dall’ultimo resoconto dell’Istituto nazionale di statistica relativo alle “Esportazioni delle regioni italiane”. Secondo l’analisi tra luglio e settembre, l’export è cresciuto dell’1,3% nel Nord-Ovest, del 1% nel Nord-Est e dell’1,5% al Sud e nelle Isole, mentre ha registrato un brusco -4,2% al Centro. Nonostante la débâcle degli ultimi tre mesi, il consuntivo da inizio anno si mostra in positivo per l’Italia centrale, unica area a riportare una crescita delle esportazioni in doppia cifra: +15,2%, contro il +1,9% del Nord-Est, il -0,9% del Nord-Ovest e il -2,8% del Mezzogiorno. La regione che nei primi nove mesi dell’anno ha registrato l’aumento più marcato delle vendite verso l’estero è il Lazio, con un +21,4%, seguito dalla Toscana, con un +17,1%, e dalla Puglia, con un +9%. Al contrario, la Calabria è la regione che ha registrato la flessione più ampia, -22%, seguita dalla Basilicata, con un calo del 19,4%, e dalla Sicilia, con una diminuzione del 15,8%. Il generale, spiega poi l’Istat, un impulso positivo alla crescita su base annua dell’export nazionale proviene dalle vendite della Toscana verso la Svizzera, per le quali si registra un +118,4%; del Lazio e della Lombardia verso gli Stati Uniti, che rispettivamente riportano un +92,0% e un +17,6%; e dell’Emilia Romagna verso il Giappone, con un +89,1%.