120 euro medi a regime di aumento. Buone notizie sul versante previdenza integrativa

Buone notizie sul versante dei rinnovi contrattuali, soprattutto se andiamo a considerare, come ha fatto l’Istat nei giorni scorsi, le difficoltà che si riscontrano in tanti settori anche nello stare in linea con la pur bassa inflazione. È stato appena sottoscritto il nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro del personale di Anas. Si tratta di circa 6mila dipendenti che potranno contare su di un aumento medio nell’ordine di 120 euro a regime nel triennio. Anas, dopo le riforme degli scorsi anni, che sono servite ad alleggerire il bilancio pubblico, è oggi nel perimetro del Gruppo Ferrovie dello Stato, pur mantenendo una propria autonomia. Il rinnovo, sottoscritto dalle federazioni di categoria di Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Cisal e Confsal, prevede che gli adeguamenti stipendiali saranno scaglionati in tre rate rispettivamente a gennaio e ottobre 2020 e a gennaio 2021. Previsti anche una una tantum di 350 euro a valere sull’anno in corso, una integrazione dello 0,5% sulla previdenza complementare, un incremento sui buoni pasti da 5,16 a 7 euro ed una indennità di turnazione fissata sempre a 7 euro. Fra le altre voci di possibile intervento pure l’incremento delle poste sulla polizza sanitaria integrativa, mentre per quanto attiene alla parte normativa si segnala l’introduzione dello smart working, un potenziamento dell’apprendistato ed un rafforzamento delle tutele riconosciute al personale con contratto a tempo determinato.