Mentre per l’ex Ilva e Alitalia si fa strada l’ipotesi di un intervento dello Stato, con i sindacati scesi in piazza perché allarmati per il destino delle due aziende, e la Plastic Tax e Sugar Tax che potrebbero mettere in ginocchio molti settori, i segnali che arrivano dall’industria sono allarmanti. A ottobre l’Istat ha stimato che l’indice destagionalizzato della produzione industriale è diminuito dello 0,3% rispetto a settembre. Nella media del trimestre agosto-ottobre la produzione mostra una flessione congiunturale dello 0,6%. Corretto per gli effetti di calendario, a ottobre l’indice complessivo è diminuito in termini tendenziali addirittura del 2,4% (i giorni lavorativi sono stati 23, come ad ottobre 2018). Il Codacons ha commentato i dati sulla produzione industriale aggiungendo un elemento in più a completamento di un quadro negativo: «Di male in peggio. Non solo si conferma la crisi dell’industria italiana, ma i dati appaiono in netto peggioramento con una forte riduzione della produzione rispetto allo scorso anno – spiega il presidente Carlo Rienzi – Si tratta dell’ottavo calo tendenziale consecutivo, un trend allarmante che dimostra come il settore industriale paghi il conto dello stallo generale dei consumi che si registra nel nostro Paese». Anche i dati odierni di Bankitalia indicano un altro segnale su cui riflettere. Se da una parte i tassi dei mutui sono in diminuzione e i tassi di crescita dei prestiti alle famiglie sono cresciuti del 2,4 per cento (2,5 nel mese precedente), dall’altra quelli alle società non finanziarie sono diminuiti ben dell’1,4 per cento (-1,0 nel mese precedente).