M5s e Pd ammorbidiscono i toni dopo lo scontro di ieri

In cerca di pace. La maggioranza continua a discutere sulla riforma della prescrizione, sebbene i toni siano meno accesi rispetto a quelli di ieri: all’annuncio del capo politico del Movimento 5 stelle, Luigi Di Maio – «Dal 1° gennaio la nostra riforma sulla prescrizione entrerà in vigore» –, aveva replicato il presidente dei senatori del Partito democratico, Andrea Marconi, invitandolo a rinunciare alle «provocazioni». Oggi, invece, non sembra più inamovibile, per il momento, la posizione del M5s, espressa dal ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, che ha assicurato che non intende «provocare una crisi di governo» né tantomeno «rompere con nessuno», aprendo ad un confronto: «C’è una maggioranza con cui si può dialogare meglio su questi temi, dico lavoriamo». Una crisi di governo sarebbe fuori discussione. Addirittura inimmaginabile, secondo il ministro: «Mi rifiuto di pensare che una maggioranza in cui ci sono M5s e Pd possa mettere in crisi un governo sulla prescrizione», ha aggiunto, precisando che «non ci sono veline 5S, ma dichiarazione trasparenti». Frasi distensive anche dal capogruppo del Pd alla Camera dei deputati, Graziano Delrio: «Sono molto convinto che troveremo una soluzione perché sono convinto della ragionevolezza degli interlocutori a partire dal ministro Bonafede. Conte è il presidente del Consiglio ed è di garanzia per tutta la coalizione e per il coordinamento dei ministri. Ognuno faccia il suo mestiere», ha detto a Omnibus su La7. «Il Pd non entra e non resta al Governo a tutti i costi perché se i problemi non si risolvono è chiaro che noi non stiamo lì a scaldar le poltrone», ha aggiunto. Contrario alla riforma il leader della Lega, Matteo Salvini: «Se c’è da votare qualcosa che eviti danni agli italiani voto anche con Topolino. Noi votammo la riforma con il rinvio di un anno per inserirlo in un pacchetto più ampio, Bonafede garantì ma poi è scomparso», ha detto a Sky tg 24 Start, replicando alla domanda se voterebbe con il Pd e Iv la riforma di Fi per bloccare la nuova prescrizione, voluta da M5S. Intanto il Partito democratico lavora ad una proposta alternativa a quella contenuta nel cosiddetto “spazza-corrotti”, che prevede appunto lo stop della prescrizione dopo la sentenza di primo grado. Tra le ipotesi una sospensione dei termini per un tempo di almeno 24 mesi, terminati i quali riprenderebbe a decorrere il tempo della prescrizione del reato, nei casi previsti.