La proprietà di Taiwan annuncia di voler chiudere il sito in provincia di Pesaro

La vicenda è simile, purtroppo, a tante altre che si sono registrate nel nostro Paese, anche nelle ultime settimane. In questo caso, poi, la sitauzione è affine a quello di Whirlpool Napoli e, prima, della ex Embraco in Piemonte, visto che si tratta della stessa filiera produttiva. È di queste ore l’esplosione dell’ennesima grave crisi che investe un marchio importante del nostro sistema produttivo. La proprietà di Taiwan della Berloni, azienda storicamente attiva nella realizzazione di cucine di qualità nel Pesarese, ha appena annunciato l’intenzione di dismettere la produzione nel sito marchigiano, licenziando di conseguenza gli attuali 85 dipendenti e provocando una ricaduta pesantissima su tutto il territorio, fra le tante piccole aziende che direttamente o indirettamente operano nell’orbita della casa madre. Una decisione che peraltro giunge come il classico fulmine a ciel sereno, in quanto la Berloni, almeno stando ai numeri disponibili, è una azienda in ottima salute. Gli ordini sono saliti nell’ultimo periodo del 25%, con il fatturato che ha toccato i 15 milioni di euro, dati sicuramente importanti. Il passaggio di proprietà, tramite una cessione di ramo d’azienda, è di cinque anni fa, quando tre investitori di Taiwan hanno acquisito il 99% della proprietà, lasciando una quota simbolica alla famiglia Berloni, nella misura dell’1% detenuto da uno figli dei due fratelli Marcello e Antonio, fondatori del marchio.