Il premier lo ha ricordato nel corso di un intervento in Aula
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, è intervenuto in Aula per chiarire la posizione del governo sulla riforma del Mes, il cosiddetto Fondo Salva-Stati. «Sul Mes o ha mentito Gualtieri, o ha mentito Conte o non ha capito Di Maio. Se qualcuno ha mentito credo sia stato Conte perché Gualtieri non c’era», ha osservato il leader leghista, Matteo Salvini, intervenendo prima dell’informativa del premier sulla riforma del Mes, che (di fatto) ha spaccato la maggioranza, con il PD (favorevole) e il Movimento 5 stelle, più cauto rispetto alla sottoscrizione della riforma, prevista per dicembre ma che potrebbe slittare di uno o due mesi, secondo un funzionario europeo, citato da alcune agenzie di stampa: «Gran parte dei giornali ed alcuni esponenti politici ci trattano come dei mostri solo perché ieri ci siamo battuti per non firmare al buio il Mes», ha scritto il capo politico del M5s Luigi Di Maio su Facebook. Cosa ha detto il premier? Si è difeso, innanzitutto. «Né da parte mia né da parte di alcun membro del mio governo si è proceduto alla firma di un tratta ancora incompleto: nessun trattato è stato infatti ancora sottoposto alla firma dei Paesi europei», ha precisato. Poi una rassicurazione: «In merito al pericolo di un automatismo nella ristrutturazione del debito che verrebbe introdotto dal trattato riformato, è opportuno ribadire – come ha chiarito il ministro Gualtieri – che il nuovo trattato non modifica affatto la disciplina relativa al coinvolgimento del settore privato nella eventuale ristrutturazione del debito pubblico del paese che beneficia dell’assistenza finanziaria del Mes». E ancora: «Il nuovo Trattato, lascia a una valutazione tutt’altro che automatica la verifica della sostenibilità del debito e delle condizioni macroeconomiche dei paesi beneficiari dell’intervento del Mes, coerentemente con quanto preteso dall’Italia che si è opposta ad altri paesi che avrebbero invece voluto maggiori automatismi». Al termine dell’intervento del premier, ha preso la parola la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni: «Presidente Conte, se non ci fossero in mezzo i soldi degli italiani mi sarei divertita ad ascoltarla. Ha letto 40 minuti di resoconti parlamentari per contraddire quello che ha fatto il suo governo, smentire il suo governo».