L’azienda non sembra disponibile a fare passi indietro sullo stabilimento di Napoli

Poche buone nuove dal vertice al Ministero dello sviluppo economico sul destino di Whirlpool a Napoli. I vertici aziendali, infatti, chiarito quanto andava chiarito, dopo le dichiarazioni delle scorse settimane del governo che avevano fatto ipotizzare una retromarcia della multinazionale degli elettrodomestici. Lo stop alla procedura di chiusura/cessione del sito campano non presuppone alcun passo indietro, come aveva invece fatto balenare lo stesso presidente del consiglio, Giuseppe Conte. L’azienda, al tavolo con il governo, la regione Campania e i sindacati di categoria di Cgil, Cisl, Uil ed Ugl, ha piuttosto confermato quanto nessuno avrebbe voluto sentirsi dire, vale a dire che la scelta di lasciare Napoli è dettata da pure strategie di mercato, non essendo più sostenibile la produzione di lavatrici in quel sito. Insomma, detto così parrebbe tutto deciso per il peggio per i circa 420 dipendenti dello stabilimento. Qualche luce, però, si intravede. La regione Campania ha infatti messo sul tavolo 20 milioni di euro su un possibile accordo di programma su formazione, ricerca e innovazione, una ipotesi cui guardano con interesse anche i sindacati, in particolare l’Ugl. A fronte di questa situazione, nelle prossime settimane partiranno dei tavoli tecnici per le verifiche del caso, mentre è già in calendario un nuovo incontro plenario, al momento fissato per il 20 gennaio, salvo novità, si spera positive.