Importante decisione della Compagnia; ora segnali da altre aziende

L’auspicio del sindacato, soprattutto di chi da tanto tempo si batte contro le delocalizzazioni, ad iniziare dalla Ugl, è che la decisione presa da Tim sia seguita anche da altre aziende, non soltanto del settore delle telecomunicazioni. L’amministratore delegato della Compagnia telefonica erede della Sip ha infatti fatto un duplice annuncio: entro il 9 dicembre vi sarà il rientro in Italia dei volume dei traffici relativo al fisso, la prima cosa; la seconda è che lo stesso avverrà pure per il mobile, però in un arco temporale più lungo, quantificabile in un paio di anni. Tradotto significa che Tim dice basta, almeno per il fisso, alla pratica dei call center all’estero che ha causa la perdita di posti di lavoro in Italia e non pochi problemi agli stessi utenti, costretti spesso ad interfacciarsi con operatori che non conoscono bene la lingua o che, nella migliore delle ipotesi, hanno difficoltà a comprendere determinate dinamiche esistenti nel nostro Paese, in particolare quando si tratta di segnalare dei guasti alla rete fissa che interessano le infrastrutture. Restano da capire due cose: quali saranno le politiche adottate dalla Compagnia con riferimento alla gestione degli appalti e, in secondo luogo, come si organizzeranno anche le aziende di altri settori che si servono di call center esterni per la promozione dei loro beni o servizi. Molte oggi hanno delocalizzato, ma ora Tim ha un’arma in più per far presa sui clienti.