di Francesco Paolo Capone
Segretario Generale Ugl

Oggi è la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Non dovrebbe essere necessario un giorno specifico per ricordare che ogni sopruso esercitato contro le donne a causa della volontà criminale di assoggettarle attraverso maltrattamenti fisici o psicologici, fino addirittura in alcuni casi a provocarne la morte, è un abominio. Purtroppo, però, dati alla mano, di giornate come questa, c’è ancora un gran bisogno. Dei passi avanti sono stati fatti, nel tentativo di contrastare e punire in modo più adeguato ed efficace la violenza contro le donne. Fra le più recenti iniziative, ricordiamo, ad esempio, il Codice Rosso, in vigore dallo scorso 25 luglio. Resta, però, ancora moltissimo da fare per estirpare questo fenomeno odioso, che si verifica, tra l’altro, in modo significativo anche nel mondo del lavoro. In base alle più recenti rilevazioni dell’Istat, circa un milione e mezzo di donne, pari al 9% dell’intera popolazione attiva, ha subito violenze, molestie o ricatti sessuali al lavoro. Il sindacato ha il dovere di intervenire per contrastare questa inaccettabile situazione. Perciò – fra le molte iniziative organizzate dall’Ugl o alle quali il sindacato ha preso parte in questa giornata – la nostra attenzione è stata focalizzata in modo particolare su questo aspetto della violenza, puntando un faro sui luoghi di lavoro e chiedendo l’immediato recepimento della Convenzione n°190 dell’Ilo, adottata il 21 giugno dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro. Questa Convenzione, con annessa Raccomandazione, si occupa di contrastare la violenza e le molestie nel mondo del lavoro, contro le donne e più in generale contro tutti i lavoratori. La norma dell’Ilo ha il merito di considerare violenza e molestie nel mondo del lavoro come violazioni dei diritti umani, oltre che come minacce per le pari opportunità, sottolineando la loro incompatibilità rispetto a un lavoro che deve essere prima di tutto dignitoso. Una presa di posizione che l’Ugl condivide ed abbraccia pienamente, così come il sindacato fa proprio l’appello dell’Organizzazione internazionale del Lavoro che invita tutti gli Stati membri a una tolleranza zero nei confronti delle violenze e delle molestie nel mondo del lavoro. Il pregio della nuova Convenzione è quello di fornire per la prima volta un quadro di riferimento, attraverso una definizione concordata dei comportamenti illeciti e una descrizione delle azioni da intraprendere per prevenire e contrastare il fenomeno. Il nostro Paese, che come la stragrande maggioranza degli Stati membri dell’Ilo ha approvato il testo lo scorso giugno, ora deve completare il percorso, ratificando la Convenzione e applicando la Raccomandazione, per combattere più efficacemente la violenza nei luoghi di lavoro, contro le donne e contro tutti i lavoratori.