Uno strumento utile per conoscere il mondo che ruota intorno alle competenze, alle professioni e alle politiche attive

Probabilmente in pochi immaginavano che l’impresa fosse così complessa, anche al netto di qualche ritardo burocratico e di alcune riforme che nel frattempo sono intervenute, ma la definizione dell’Atlante Lavoro da parte di Inapp, il nuovo nome della probabilmente più conosciuta Isfol, ha richiesto un tempo importante, anche se ora, finalmente, si può fruire di uno strumento utile per conoscere il mondo che ruota intorno alle competenze, alle professioni e alle politiche attive. L’avvio dell’impresa data addirittura 2013 con l’istituzione di una commissione aperta ai ministeri competenti e alle parti sociali. Una prima edizione dell’Atlante è stata pubblicata nel 2016, anche se da allora il lavoro non si è fermato, fino a questi giorni, quando è stata pubblicata la nuova versione dello stesso. L’Atlante rappresenta una opportunità di conoscenza per chi deve prendere decisioni in materia di lavoro, ma anche per i singoli utenti che hanno così la possibilità di effettuare una verifica rispetto alle proprie competenze, acquisite nei percorsi di studio, in quelli di lavoro e in tutte le altre attività di vita, compreso, ad esempio, il volontariato prestato presso organismi, enti ed istituzioni.

La presentazione all’Inapp

Le finalità dell’Atlante lavoro sono state illustrate il 21 novembre in un convegno a Roma, presso la sede dell’Inapp, l’ex Isfol, che ha avuto il mandato nel 2013 di creare uno strumento utile a rafforzare la conoscenza delle istituzioni, del partenariato economico e sociale e dei singoli cittadini sulle competenze professionali e le politiche attive presenti nel nostro Paese. Il convegno è servito anche per illustrare tutte le nuove funzionalità del sito, anche guardando alle novità in atto sul versante dei lavori più ricercati. Un focus specifico, ad esempio, è stato dedicato ai cosiddetti Green jobs, ai lavori verdi.