Il premier Conte prova a fare la voce grossa con la proprietà prima del vertice

Ore forse decisive per il futuro di Ilva, o quanto meno, del futuro di ArcelorMittal in Italia. Alla vigilia dell’incontro fra i vertici del primo gruppo siderurgico al mondo e il presidente del consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, la tensione, inevitabilmente, è destinata a crescere, con grande preoccupazione dei sindacati di categoria. Cgil, Cisl, Uil ed Ugl hanno ribadito le loro posizioni in più occasioni, insistendo sul fatto che i patti devono essere rispettati, ad iniziare proprio dalla parte relativa al personale. Si tratta evidentemente di una partita complessa da gestire, anche perché il campo di gioco non è unico. Larga parte dell’attenzione, infatti, è su Taranto, dove si intrecciano diverse questioni, dalla ricollocazione del personale non rientrante nei programmi alla riqualificazione, passando per l’indotto, ma non si può dimenticare che Ilva è pure altro, vista la presenza di stabilimenti in Liguria, Piemonte e Veneto.