La ministra Catalfo insiste, mentre i sindacati continuano a mostrarsi freddi

Riparte il cantiere sul salario minimo. O almeno questo sembra essere l’obiettivo della ministra del lavoro e delle politiche sociali, Nunzia Catalfo, che è anche la prima firmataria del disegno di legge in materia, targato Movimento 5 Stelle, la quale ha convocato le organizzazioni sindacali per una riunione tecnica. L’appuntamento è per la tarda mattinata di mercoledì, quando intorno al tavolo si ritroveranno i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Cisal, Confsal e Usb. Il nuovo appuntamento arriva a distanza di diverse settimane, nelle quali le posizioni in campo non sembrano cambiate. Tranne forse soltanto la Usb, che ha espresso il proprio appoggio ad una legge per istituire il salario minimo legale orario, tutte le altre confederazioni, come del resto anche le associazioni datoriali, hanno continuato a sostenere la centralità della contrattazione collettiva che poggia su due pilastri, la componente economica e quella normativa che formano un insieme di diritti per il lavoratore dipendente. Nell’ultimo incontro, viste anche le forti preoccupazioni espresse dalle associazioni datoriali, il governo aveva comunque assicurato un intervento di carattere fiscale, a copertura dell’eventuale differenziale fra quanto percepito ora dal lavoratore dipendente e la soglia indicata dalla legge, del quale, però, non vi è traccia nella legge di bilancio, salvo emendamenti dell’ultima ora.