di Francesco Paolo Capone
Segretario Generale Ugl

Immaginavamo che la sinistra, tornata fortunosamente al governo, avesse capito la lezione, avesse compreso la gravità della situazione economica e sociale italiana, il declino della classe media, l’insicurezza sociale. Pensavamo che avrebbe utilizzato l’occasione unica di essere di nuovo al potere per cambiare registro, connettersi finalmente alla realtà e agire di conseguenza, se non per amor di Patria, quantomeno per amor di partito. E invece, niente. I dem, sempre e imperturbabilmente convinti che i loro difetti (e i meriti altrui) si trovino esclusivamente nella comunicazione e non nella sostanza delle proposte politiche, non hanno cambiato di una virgola il progetto per il Paese che li ha portati a dimezzare il proprio bacino elettorale. Come se non bastasse il caos attorno a una manovra che nessuno vuole intestarsi come propria, dato che oltre alla consueta sterilizzazione delle clausole di salvaguardia, contiene solo balzelli volti a deprimere ulteriormente l’economia, come se l’Italia non fosse già alle prese con non poche gatte da pelare, Venezia, Matera, Ilva, Alitalia, il Pd ha pensato bene di riproporre, proprio in questo momento difficilissimo, il solito cavallo di battaglia: lo Ius Soli. È bastata un’occasionale boccata d’aria – le “sardine”, come se riuscire a riunire qualche migliaio di persone a Bologna non fosse il minimo sindacale per la sinistra, ma una strabiliante vittoria – per galvanizzare il Pd e convincerlo di essersi finalmente riconnesso col popolo italiano, che, quindi, a parer suo non desidererebbe altro che tasse, controlli sui piccoli pagamenti e commissioni per le banche, psicopolizia per imporre i dogmi del “politicamente corretto” e, dulcis in fundo, norme più lassiste per concedere la cittadinanza. In realtà in Italia ci sono moltissimi stranieri, che godono di pieni diritti e tutele, e già esistono leggi che permettono di ottenere senza alcun problema la cittadinanza a chi intenda stabilirsi nel nostro Paese. Proporre una riforma delle norme per l’acquisizione della cittadinanza significa solo esacerbare gli animi, dando agli italiani l’impressione di essere stati messi in secondo piano rispetto ai migranti, forse neanche per motivi ideologici, ma solo al fine di racimolare qualche voto fra i “nuovi cittadini”. La destra dovrebbe ringraziare simili strateghi alla Zingaretti data la solerzia con cui le stanno spianando la strada per le prossime elezioni. Persino il M5S si è mostrato contrariato, consapevole del fatto che così perderebbe gli ultimi elettori rimasti. Sarebbe una situazione ai limiti del ridicolo, se di mezzo non ci fosse la sorte di tanti italiani in difficoltà, che hanno bisogno di qualcuno che difenda i loro interessi e non certo di governanti talmente intestarditi nei propri preconcetti da non riuscire più ad avere un contatto con i reali problemi del Paese.