Il premier ha aggiunto che gli indennizzi per i privati e gli esercenti saranno disponibili a breve

Venezia ha bisogno di aiuto. In visita nel capoluogo veneto, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha annunciato i primi provvedimenti che il governo intende approvare. A partire dai rimborsi. «Per quanto riguarda il ristoro dei danni ci sono due fasi: la prima consentirà di indennizzare privati ed esercenti commerciali fino ad un limite di 5mila euro per i privati e 20mila per gli esercenti». Quando saranno disponibili questi soldi? «Potranno arrivare subito», ha assicurato il premier. «Poi chi ha danni più consistenti li quantificheremo con più calma e ovviamente dietro istruttoria tecnica potranno essere anche liquidati quelli maggiori», ha specificato, annunciando un decreto che dichiara lo stato di emergenza. Proprio come richiesto dal presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. Il governo si sta muovendo, dunque. Anche se c’è chi ha trovato il tempo di fare qualche polemica. Pur riconoscendo che «questo è il momento di stare vicino ai veneti», il capo politico del Movimento 5 stelle Luigi Di Maio ha attaccato duramente la classe politica che lo ha preceduto:  «Non possiamo far finta di non vedere che qualcuno ha delle colpe e chi ce le ha deve pagare. Non possono essere sempre i cittadini a pagare il conto degli errori politici», ha scritto su Facebook. A cosa si riferisce Di Maio? Al Mose, acronimo di MOdulo Sperimentale Elettromeccanico, il sistema di paratie che deve impedire all’acqua di allagare Venezia e in costruzione dal 2003. Ieri il leader della Lega, Matteo Salvini, ha annunciato un emendamento leghista alla manovra che propone lo stanziamento di 100 milioni di euro per la manutenzione dell’opera. «Promuovi opere pubbliche come il Mose, nate già vecchie e infarcite di tangenti e corruzione? Questo è l’effetto», ha scritto Di Maio. «Un’opera fermata dalla magistratura per indagini su indagini e che ora, benché non sia la migliore soluzione possibile, va terminata al più presto per proteggere Venezia subito. Se Venezia non ha, nel 2019, nemmeno un minimo di protezione, la responsabilità è di quella classe politica che si è permessa di lucrare e speculare. Questa è la verità che dobbiamo dire», ha concluso.