Oltre 200mila domande accolte, anche di artigiani e commercianti

Ad un mese e mezzo dalla fine dell’anno, le domande per Quota 100 hanno superato la soglia di 200mila unità, un numero importante, superiore ad ogni altra iniziativa recente in materia previdenziale, a partire da tutte le varie versioni dell’Ape, e allo stesso numero dei salvaguardati: gli esodati coperti sono stati infatti meno di 180mila. Quota 100, a conti fatti, si conferma quindi una misura utile e necessaria, al netto di quello che può pensare qualche componente della attuale maggioranza, ad iniziare da Italia viva di Matteo Renzi, pronto a scontrarsi con il sindacato confederale, dopo che anche Cgil, Cisl e Uil sono venuti sulle posizioni della Ugl. Guardando ai dati, la componente femminile, che può scegliere pure Opzione donna, raccoglie 52mila domande. Il lavoro privato, oltre 71mila accessi, pesa di più del pubblico, 61.500 domande. I requisiti sono gli stessi, cambiano le tempistiche di uscita, con finestre trimestrali per i primi e semestrali per i secondi. Dagli artigiani e dai commercianti arrivano 18mila domande; neanche trenta, invece, dalla gestione separata. Roma si conferma la prima città, con quasi 17mila richieste; a seguire Milano con 10mila domande, Napoli con 8.555 e Torino con poco meno di 7.800. In coda, per ragioni diverse, la Valle d’Aosta e alcune province della Calabria.