Da Venezia a Matera, acqua e vento devastano l’Italia

Per un giorno e forse più Nord e Sud si sono ritrovati uniti sullo stesso livello, quello dell’acqua e del maltempo: tutti abbiamo visto le tragiche immagini di Venezia sommersa, ieri alle 22.50, da un metro e 87 di acqua e le strade di Matera, la città dei sassi, quest’anno capitale europea della cultura, trasformate in fiumi impetuosi e impietosi. Strade, negozi, uffici e abitazioni sono state travolte e devastate. Una situazione a dir poco allarmante che ha spinto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a telefonare sia al Sindaco di Venezia sia a quello di Matera per informarsi sulle condizioni delle città. Oggi pomeriggio si recheranno a Venezia il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e il ministro delle Infrastrutture, Paola De Micheli, mandando all’aria il CdM sulla manovra 2019, che forse dovrà tenerne conto. Danni, ancora una incommensurabili, al patrimonio artistico ma anche alle abitazioni, ai negozi e soprattutto alle persone. Effetti non solo del maltempo ma anche dei cronici ritardi infrastrutturali che caratterizzano il nostro Paese, evidentemente non solo al Sud, a cui si sommano gli evidenti cambiamenti climatici, con fenomeni atmosferici sempre più violenti e imprevedibili nella loro intensità. Ma qualcosa si può prevedere, secondo l’Enea ben 21 porti italiani subiranno un innalzamento del livello del mare per via dei cambiamenti climatici: la stima è di circa un metro al 2100, con picchi superiori a Venezia (+ 1,064 metri), a Napoli (+ 1,040 metri), a Cagliari (+ 1,033 metri), a Palermo e a Brindisi. Il problema è assolutamente comune, anche se ogni amministratore pensa alla propria città e al proprio territorio. «Qui non si tratta di quantificare i danni soltanto, ma del futuro stesso della città», ha detto il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, mentre il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, si preoccupava anche «per le precipitazioni nevose, ci aspettiamo almeno altri 120 centimetri di neve. E nevicherà in un contesto in cui c’è caldo, perché c’è scirocco». A Napoli, oggi, sono state sgombrate circa quaranta persone in seguito alla maxi voragine che la scorsa notte si è creata in via Masoni. Nell’area erano in corso lavori sulla condotta idrica e fognaria, poi le violente piogge hanno provocato una vera e propria frana. Secondo Meteo Expert tregua per l’Italia non ci sarà o sarà breve o solo in alcune limitate zone: una nuova ondata di maltempo durerà fino a tutto il week end. Possibili precipitazioni molto abbondanti, anche temporalesche, con il rischio di potenziali situazioni di criticità, non solo per le piogge ma anche per i forti venti. Tra domani e venerdì arriverà sull’Italia la perturbazione numero 6. «La situazione – sottolineano i meteorologi – resterà compromessa fino a tutto il prossimo fine settimana poiché lo spostamento verso levante della perturbazione numero 6 sarà lento».