Stop a emendamenti per reintroduzione scudo penale

«L’interlocutore dello Stato è ancora ArcelorMittal: abbiamo firmato un contratto e chiediamo di rispettarlo. Mittal ha compiuto l’atto unilaterale di andarsene e non possiamo permetterlo». Lo ha detto il ministro degli Esteri ed ex ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio nel corso di un’intervista rilasciata a Radio24 riferendosi al ritiro di ArcelorMittal dal contratto per l’ex Ilva. «È prematuro – ha poi aggiunto il capo politico del Movimento 5 stelle – parlare di alternative perché se lo facciamo stiamo già dicendo ad Arcelor “non ti preoccupare perché i disastri li ripariamo noi”, invece va responsabilizzato il soggetto che ha firmato il contratto, va fatta moral suasion e pressione per farla restare qui. Non lo abbiamo consentito a Whirpool di andarsene, non possiamo concederlo a Mittal», «lo Stato impugnerà l’atto con cui de ne stanno andando». Intanto, secondo quanto si apprende, la commissione Bilancio della Camera ha dichiarato inammissibili per estraneità di materia gli emendamenti presentati da Italia Viva e Forza Italia in cui si chiedeva il ripristino dello scudo penale per ArcelorMittal. Si attende invece la presentazione del ricorso cautelare che i commissari straordinari dell’ex Ilva di Taranto dovrebbero presentare al Tribunale di Milano per bloccare il recesso del contratto che la multinazionale ha depositato martedì.