Mentre si attende l’annunciato piano del governo sulla salute e sicurezza sul lavoro, proclamato lo stato di agitazione

Hanno un ruolo chiave, dovrebbero occuparsi dei controlli alle aziende per garantire il rispetto delle normative sul lavoro, comprese quelle su salute e sicurezza, eppure anche loro sono in difficoltà. Gli ispettori del lavoro, però, sono pochi, poco coordinati e costretti a svolgere mansioni amministrative, anziché effettuare i controlli sul campo, per sopperire alle carenze di organico. Il piano di assunzioni già avviato, a breve dovrebbero essere rese note le date di svolgimento delle prove del concorso, è giudicato ancora insufficiente. L’Agenzia unica delle ispezioni, creata tre anni fa con il Jobs Act per coordinare le attività di Inps e Inail, non ha dato i risultati sperati dal punto di vista del coordinamento delle attività e dell’integrazione delle banche dati e di conseguenza gli ispettori lamentano le difficili condizioni di lavoro nelle quali sono costretti ad operare, nonostante il loro compito, fondamentale per contrastare lavoro nero, sfruttamento, caporalato, incidenti sul lavoro e morti bianche. Il tutto nonostante il “piano straordinario sulla salute e sicurezza sul lavoro” annunciato dal governo, ma di cui ancora non si conoscono dettagli in termini di risorse da destinare all’organizzazione delle attività, riqualificazione del personale già in organico, nuove assunzioni. Per affrontare lavoro nero e mancanza di sicurezza servono azioni concrete e investimenti significativi. Per queste ragioni è stato proclamato lo stato di agitazione ed è stata annunciata la mobilitazione del personale dell’Ispettorato nazionale del lavoro nei prossimi giorni.