Si è svolta ieri a Francoforte la cerimonia di commiato di Mario Draghi, che a partire dal 1 novembre lascerà le redini della Banca Centrale Europea alla presidente uscente del Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagarde. Simbolicamente Mario Draghi ha passato la campanella a Lagarde. «Ci troviamo in una situazione in cui i bassi tassi di interesse non garantiscono un livello di stimolo come è avvenuto in passato, poiché è diminuito il ritorno sugli investimenti nell’economia», ha detto Mario Draghi durante l’evento, aggiungendo poi che «la politica monetaria può ancora raggiungere l’obiettivo, ma può farlo più rapidamente e con meno effetti collaterali se la politica economica sui conti pubblici è in sintonia». «Oggi – ha concluso – ci sono undici milioni di persone occupate in più in Europa, la popolarità dell’euro è ai suoi massimi livelli e i politici dicono che la moneta unica è irreversibile. È davanti agli occhi di tutti che ora è il momento di più Europa, non meno. Noi europei dobbiamo prendere il nostro destino nelle nostre mani». Complimenti all’operato di Mario Draghi sono arrivati, tra gli altri, dall’erede Christine Lagarde, da Angela Merkel, da Emmanuel Macron e dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. «Sconfiggere la percezione della possibilità – ha detto il Capo dello Stato -, se non del rischio, di dissoluzione dello stesso eurosistema. Una possibilità e un rischio che oggi possiamo considerare sconfitti. Oggi possiamo dire che il sistema economico europeo è più solido. Caro Mario, come cittadino europeo desidero dirti grazie».