La questione è stata sollevata dalle federazioni di categoria di Cgil, Cisl, Uil ed Ugl in ogni sede, compresi il tavolo ministeriale, avviato nei giorni scorsi per affrontare le pesanti criticità che investono il settore dei call center, al quale si aggiunge l’appello al presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, ma, ad oggi, non sono ancora arrivate le rassicurazioni richieste a tutela dei lavoratori dipendenti. Rimane, infatti, fonte di grave preoccupazione quanto sta succedendo con il passaggio di consegne fra Transcom e Comdata nella gestione del contact center dell’Istituto previdenziale. La questione rimane quella dell’inserimento di una clausola sociale a garanzia dell’occupazione e dei diritti acquisiti, un aspetto sul quale incide pesantemente il Jobs act, con il decreto legislativo 23 del 2015 che, introducendo il contratto a tutele crescenti, fa salva soltanto l’anzianità di servizio. Intanto, si è aperto un nuovo fronte di tensione che investe direttamente altre due grandi aziende, Poste italiane ed Acea. La prima ha appena effettuato un bando ad inviti per la selezione del gestore del call center in sostituzione della Olisistem, esclusa dalla selezione, viste le preoccupanti condizioni economiche e finanziarie della stessa, mentre il passaggio potrebbe essere meno indolore per Acea. Olisistem occupa al momento 2.400 dipendenti in diversi sedi, fra Torino, Milano, Roma, L’Aquila, Napoli e Bari.