Sembra allargarsi il fronte del #Contestaisereno. Perché se da un lato è piuttosto normale aspettarselo da Italia Viva e Matteo Renzi – al netto delle dichiarazioni emerse alla Leopolda – dall’altro se a lanciare avvertimenti e “penultimatum” è il Pd, allora qualche dubbio in più sulla durata dell’esecutivo diventa lecito. È il segretario del Partito democratico, Nicola Zingaretti, a giustificare tali dubbi. Intervistato da Repubblica, Zingaretti ha posto la produzione di risultati quale condizione essenziale per continuare l’esperienza di governo con il M5s. Che sia un’ammissione di colpa e incapacità a promuovere una manovra che metta qualche soldo in più nelle tasche degli italiani e garantisca una stabile crescita economica? Non si sa. Fatto sta che più di un malumore si registra tra le file della maggioranza. «Io di certo non voglio votare, però pretendo che si governi bene e lealmente», dice Zingaretti. Aggiungendo: «Si producano dei fatti, la si smetta con la ricerca ossessiva di polemiche e visibilità, perché questa è una degenerazione della politica che gli italiani non tollerano più e in tal modo resterebbe solo il governo delle poltrone, dei ministeri e delle nomine. Noi al governo restiamo solo finché produce risultati utili al Paese». Contestualmente, la ministra Teresa Bellanova, capodelegazione di Italia Viva al governo, promette ancora battaglia, in Parlamento, su Quota 100. Le pressioni di Renzi e i suoi sono evidenti, un continuo lavorare “ai fianchi” di Giuseppe Conte. «Da quando è partito il governo – è il pensiero di Zingaretti – penso solo a fargli produrre risultati. Piuttosto, ho la sensazione che altri che il governo lo volevano di più non si preoccupino abbastanza di fare altrettanto». C’è la manovra a dettare l’agenda, anche perché il termine del 20 ottobre per consegnare alle Camere il disegno di legge di Bilancio è stato già sforato («Siamo ai dettagli, il decreto fiscale è praticamente pronto e sulla legge di bilancio siamo alla fase di redazione, avendo ormai definito un quadro stabile dell’impianto della manovra», afferma da parte sua il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri), ma all’orizzonte ci sono i prossimi appuntamenti elettorali, a cominciare da quello, importante, di domenica in Umbria. Un test importante per la maggioranza. «Sarà sicuramente un segnale, anche se Conte ha detto con cattivo gusto che conta poco, visto “che sono gli stessi elettori della provincia di Lecce”», ha ricordato non a caso il leader della Lega, Matteo Salvini, a Porta a Porta ieri sera.