La Confcommercio prevede che alla fine del 2019 la crescita economica dell’Italia sarà pressoché nulla, allineando le proprie stime a quelle già diffuse da altri enti ed istituzioni. Per quest’anno l’associazione di categoria indica infatti un aumento del PIL dello 0,1%, contro il +0,3% avanzato nelle previsioni di marzo. Limata anche la crescita per il 2020, dal +0,5% al +0,3%. L’andamento dell’economia italiana rimane quindi piuttosto debole, basti pensare che secondo la Congiuntura Confcommercio diffusa la scorsa settimana, ad ottobre il PIL ha registrato una variazione mensile nulla e un aumento di appena un decimo di punto rispetto allo stesso mese del 2018, mentre rimane ferma al +0,1% la stima relativa al terzo trimestre. Un lieve miglioramento è invece previsto per i consumi e per gli investimenti: a fine anno dovrebbero segnare rispettivamente un +0,4% e un +2,3% per poi rallentare a +0,3% e +0,6% alla fine del 2020. «Oggi stiamo vivendo una fase di stagnazione della nostra economia e il 2020 sarà ancora un anno molto difficile – ha avvertito il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli – Le maggiori preoccupazioni per il nostro Paese vengono dal versante interno che sconta le conseguenze della prolungata assenza di crescita, a causa dei deficit strutturali che frenano la competitività del Paese, intrappolandone le migliori energie. Tornare subito a crescere è, dunque, una strada obbligata».