Negli anni, è diventata una delle forme contrattuali che ha conosciuto una crescita esponenziale importante, anche se, chiaramente, si tratta di uno strumento meno utilizzato rispetto al contratto a tempo indeterminato o a quello a termine, visto che ha coinvolto circa 800mila lavoratori nel 2018. Parliamo del contratto di somministrazione, che è andato a sostituire il lavoro interinale, introdotto a suo tempo con il cosiddetto pacchetto Treu. In questi giorni, è stato firmato il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro che recepisce il principio della parità di trattamento, in particolare nei casi di infortunio e di maternità, fra lavoratori in somministrazione e lavoratori stabili. Fra le voci in aumento, quella relativa all’indennità di disponibilità. Prevista anche una disciplina transitoria volta a chiarire gli effetti del Decreto Dignità sul settore del lavoro in somministrazione.