La disponibilità delle parti sociali c’è, ora spetta al governo cercare di accelerare sul versante della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. La celebrazione della giornata per la sicurezza nei luoghi di lavoro, tradizionale appuntamento di ottobre, che rientra nel mese per la prevenzione degli infortuni in ambito europeo e nazionale, è stata l’ennesima occasione per ribadire la necessità di dare risposte immediatamente efficaci per quella che, giorno dopo giorno, si conferma essere una delle maggiori priorità per il nostro Paese. i numeri, ricordati dall’Anmil, sono noti: gli incidenti sul lavoro denunciati all’Inail sono oltre 650mila in un anno, con una media fra i tre e i quattro infortuni mortali al giorno. Ai quali, peraltro, se ne possono aggiungere un numero imprecisato che deriva dal fatto che l’Istituto assicurativo non copre tutti i lavoratori e che una parte di incidenti sul lavoro, soprattutto se con conseguenze di poco conto, non sono neanche denunciati come tali per evitare controlli o l’aumento dei premi assicurativi. Così, mentre il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, insiste sulla patente a punti per le imprese, il numero uno della Ugl, Paolo Capone, sostiene il rafforzamento degli aspetti formativi, anche nelle scuole, e l’istituzione di una Agenzia nazionale di promozione e coordinamento delle politiche in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.