Secondo l’ultima indagine dell’Istat sul panorama imprenditoriale italiano sono 4,4 milioni le imprese attive nel nostro Paese nei settori dell’industria e nei servizi di mercato, per un totale di occupati pari a 16,5 milioni di unità. Stando all’analisi, sono quattro anni consecutivi che il valore aggiunto delle imprese attive nei due settori citati si mostra in crescita: tra il 2013 ed il 2014 si è registrato infatti un +1,5%, tra il 2014 ed il 2015 un +4%, tra il 2015 ed il 2016 un +4,8% e tra il 2016 ed il 2017 un +3,9%. Un contributo importante è stato fornito senza dubbio dai gruppi d’impresa. Alla fine del 2017 erano 219.769 le imprese organizzate in gruppi d’impresa – dando lavoro a 5,7 milioni di addetti – e hanno generato il 56,7% del totale del valore aggiunto, registrando una crescita del valore aggiunto stesso del 5,8% (+6,2% invece per il margine operativo lordo). Nonostante questi risultati però, secondo l’Indagine sulle aspettative di inflazione e crescita di Bankitalia, «le valutazioni sulle condizioni operative della propria impresa restano negative, soprattutto nell’industria in senso stretto, sono invece in miglioramento i giudizi sulle prospettive a breve termine della domanda, nonostante una minore crescita delle esportazioni». Anche se in miglioramento, rimangono sfavorevoli i giudizi delle imprese sulla situazione economica generale. Anche l’Istat a settembre ha certificato un nuovo indebolimento del clima di fiducia generale delle imprese, causato principalmente dal sentiment delle imprese manifatturiere e da quelle del commercio.