Torna a crescere, dopo due mesi di flessioni, la produzione dell’industria italiana. Stando alle rilevazioni dell’Istat l’indicatore è infatti cresciuto dello 0,3% rispetto a luglio, quando l’indice segnò una contrazione dello 0,8% su giugno. Il risultato, secondo quanto emerge dalle tabelle dell’Istat, è legato principalmente alle performance delle industri di produzione di beni strumentali e a quelle di beni di consumo, per le quali si registra rispettivamente un +0,4% ed un +0,3%. Male, invece, energia e beni intermedi, con un -0,9% e un -0,5%. Rimane invece negativo l’andamento trimestrale: tra il periodo marzo-maggio e il periodo giugno-agosto la produzione è infatti diminuita dello 0,3%, riflettendo i segni “meno” osservabili per tutti i raggruppamenti principali di industrie, meno l’energia. Per i beni di consumo l’Istituto di statistica indica infatti una flessione dello 0,2% (+1,9% per i beni di consumo durevoli e -0,6,% per i beni di consumo non durevoli) , per i beni strumentali un -0,9% e per i beni intermedi un -0,8%. Negativo anche il confronto tendenziale. Rispetto ad un anno fa l’indice è sceso di 1,8 punti percentuali. Un risultato legato soprattutto a beni strumentali, per i quali l’Istat indica un pesante -4,9%, ed ai beni intermedi, che riportano invece un -3,1%. Segno “più” per i beni di consumo – con quelli durevoli che crescono del 5,9% a fronte del +0,1% dei beni di consumo non durevoli – la cui produzione risulta in aumento dello 0,7% e l’energia, per la quale si registra un aumento dell’1,8%. Tra gennaio ed agosto, rispetto ai primi otto mesi del 2018, la produzione industriale risulta in calo dello 0,9%. Invece, secondo l’ufficio studi di Prometeia, alla fine del terzo trimestre la produzione industriale italiana registrerà un calo di mezzo punti percentuale. Per agosto gli esperti della società avevano preventivato un +0,7%.