Un lungo vertice, quello al ministero del lavoro e delle politiche sociali, per fissare qualche primo punto, senza però avere ancora la certezza sui tempi che pure sono fondamentali, vista la drammatica ripresa degli infortuni mortali sul lavoro. Più che tecnico che politico, del resto mancavano, per cosi dire, tutti i big, sia sul versante governativo che su quello delle parti sociali, il confronto è comunque servito per fissare un primo elenco di priorità. Per l’esecutivo, i punti di riflessione dovrebbero riguardare la cosiddetta patente a punti per le imprese, un meccanismo di bonus/malus simile a quello che tutti conoscono per la patente di guida, il rafforzamento della vigilanza, la qualificazione della formazione, anche attraverso una ricognizione sugli organismi paritetici, e l’integrazione delle banche dati. Diverse le proposte emerse, dalla richiesta di Cgil, Cisl e Uil di rimettere in piedi la commissione bicamerale d’inchiesta sugli infortuni sul lavoro a quelle della Ugl di istituire una Agenzia nazionale per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro e di favorire l’insegnamento della materia nelle scuole, passando per l’Inail, che si propone come soggetto istituzionale per gli approfondimenti statistici. Le associazioni datoriali, da par loro, continuano ad insistere sul passaggio dalla sicurezza formale dei documenti a quella sostanziale degli atti concreti.