Dobbiamo realizzare «un Paese più giusto in cui i contribuenti onesti paghino di meno anche grazie ai proventi della lotta all’evasione». A chiederlo il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, intervenendo in occasione della festa di San Francesco, ad Assisi. «Dobbiamo realizzare un paese più giusto in cui ci siano asili nido gratuiti e si dia un senso ai principi di dignità della Costituzione. Un Paese in cui non si tagliano risorse nella scuola e nella sanità ma si cerca di potenziarle», ha spiegato il premier, che ieri ha escluso «l’introduzione di qualsiasi patrimoniale», ribadendo, però, che il governo sta «lavorando alla riforma fiscale» per un «fisco più efficiente e più giusto». «L’obiettivo non è aumentare il carico fiscale ma diminuirlo», ha ribadito. Fondamentale, in questo senso, la lotta all’evasione fiscale condotta nel nostro Paese con questi risultato: secondo la Relazione sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale contributiva che accompagna la Nota di aggiornamento al Def, nel 2018 sono stati recuperati 19,2 miliardi di euro, di cui: 5,7 miliardi da riscossione coattiva, 11,3 miliardi di somme riscosse tramite versamenti diretti, 400 milioni da misure straordinarie (voluntary disclosure 1 e 2 e definizioni delle controversie tributarie) e 1,8 miliardi di somme derivanti da promozione della compliance. Quasi 14mila le persone denunciate per reati tributari. Il ministero dell’Economia quantifica in 107 miliardi e 500 milioni di euro l’ammontare complessivo dell’evasione fiscale in senso stretto – ovvero la differenza tra quello che è dovuto allo Stato e quello che i contribuenti non versano: il dato quindi esclude l’economia sommersa, che secondo l’Istat vale 210 miliardi l’anno, ad esempio –, nel 2018.