di Francesco Paolo Capone
Segretario Generale Ugl

Ci risiamo. Di nuovo dobbiamo esprimere le nostre condoglianze alla famiglia di un operaio morto sul lavoro. Stavolta è accaduto nello stabilimento di Fca di Piedimonte San Germano, in provincia di Frosinone, dove un quarantenne, Fabrizio Greco, sarebbe stato colpito mortalmente mentre stava spostando un macchinario durante il turno di notte, intorno alle tre. Questa ennesima morte bianca ha avuto un particolare risalto dato il fatto che è avvenuta in una grande fabbrica, appartenente alla multinazionale Fiat Chrysler, dove si presume che le tutte procedure di sicurezza siano seguite scrupolosamente. Erano diversi anni che casi simili non avvenivano in Fca e l’azienda, oltre al cordoglio, ha affermato di aver attivato tutte le iniziative a sostegno della famiglia e di stare attivamente collaborando con gli inquirenti. Sull’accaduto, infatti, stanno adesso indagando i Carabinieri di Cassino, congiuntamente alla Procura, che ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, mentre i sindacati dei metalmeccanici, Fiom-Cgil, Fim-Cisl, Uilm-Uil, Fismic e la nostra Ugl Metalmeccanici, con le Rsa dello stabilimento hanno proclamato otto ore di sciopero su tutti e tre i turni. Si tratta, comunque, dell’ultimo tragico incidente sul lavoro in una serie che al momento sembra inarrestabile e che coinvolge grandi e piccole aziende, in molti settori che vanno dall’agricoltura all’edilizia fino alla grande industria, come in questo caso. Dopo mesi e anni trascorsi a denunciare la gravità della situazione in merito alla salute e sicurezza del lavoro in Italia, in ogni sede, dalle singole unità produttive fino agli incontri istituzionali, dopo la nostra mobilitazione continua, anche ma non solo realizzata tramite la nostra iniziativa itinerante “Lavorare per vivere”, vorremmo finalmente che si riuscisse a mettere in atto qualcosa di concreto, un intervento corposo ed efficace per dire basta, una volta per tutte, a questa serie infinita di tragedie annunciate. Ora attendiamo, fiduciosi come sempre, ma come sempre anche cauti ed attenti, che il Governo porti avanti il dialogo con le parti sociali e in particolare con i rappresentanti dei lavoratori, in modo inclusivo, costante e fattivo e che l’Esecutivo definisca al più presto, in termini economici e di attività da realizzare, l’annunciato piano straordinario per la sicurezza. Abbiamo bisogno di controlli più frequenti e diffusi, serve quindi tutto il personale necessario, che invece attualmente è carente, e un’Agenzia in grado di coordinare efficacemente le attività ispettive, anche attraverso banche dati in grado di offrire una panoramica completa dello stato dei controlli. E poi maggiore formazione e informazione per tutti, datori di lavoro, lavoratori e anche, come da tempo sosteniamo, già a partire dalle scuole. Non c’è più tempo da perdere.