Dopo la flessione di agosto, a settembre torna a crescere l’indice che misura il clima di fiducia dei consumatori. A riportare all’insù l’indicatore – da 111,9 a 112,2 punti – hanno contribuito soprattutto il clima personale (passato da 107 a 107,8) e il clima futuro (da 115,5 a 116,8), mentre il clima economico ha registrato una flessione (da 127,7 punti a 127). Variazione nulla, invece, per il clima corrente, che si mantiene sui 110 punti. Migliorano le attese delle famiglie sulla situazione economia dell’Italia (-16,3 punti dai -21,5 del mese scorso) e i giudizi e le attese sulla situazione economica della famiglia (rispettivamente da -21,9 a -21,6 e da -6 a -5,7), così come i giudizi sul bilancio familiare (da 13,9 punti a 15,4), le opportunità attuali di risparmio (da 137,4 a 140,7) le possibilità future di risparmio (da -27,1 a -22,3). Peggiorano invece le attese sulla disoccupazione8 da +25,4 a 24,2 punti) e i giudizi sulla situazione economica del Paese (da -55 a -64 punti). Passando invece alle imprese l’Istat segnala un nuovo calo dell’indice di fiducia, da 98,8 a 98,5. Anche in questo caso l’indice di fiducia mostra andamenti differenziati nei diversi comparti: nella manifattura e nel commercio al dettaglio si registra una diminuzione (da 99,6 a 98,8 e da 109,9 a 107,6, rispettivamente) mentre è in aumento nei servizi (da 97,4 a 98,5) e, soprattutto, nelle costruzioni (da 140,4 a 143,2), confermando il buon andamento già osservato nei mesi precedenti.

 

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