Stando alle ultime stime dell’Istat nel secondo trimestre i prezzi delle abitazioni acquistate dalle famiglie (che sia per fini abitativi o di investimento) sono aumentati dell’1,3% rispetto al trimestre precedente, diminuendo però di due decimi rispetto allo stesso periodo del 2018. L’aumento congiunturale rilevato dall’Istituto nazionale di statistica è legato in positivo ai prezzi delle abitazioni esistenti, per i quali si rileva un aumento dell’1,5% (la variazione maggiore dal secondo trimestre 2011), mentre quelli delle abitazioni di nuova costruzione hanno registrato un calo dello 0,1%. Per quanto riguarda invece il confronto annuo, l’andamento del secondo trimestre considerato è stato influenzato negativamente dalle abitazioni già esistenti, per le quali i prezzi hanno registrato un -0,4% (in miglioramento rispetto al -1,3% del primo trimestre), mentre le case di nuova costruzione hanno riportato un aumento delle quotazioni dello 0,1% (contro il +1,5% tendenziale del trimestre precedente). Secondo l’Istat la variazione acquisita per il 2019 è pari a +0,1%: la prima variazione positiva dopo un lungo periodo di flessioni. Questo risultato in particolare smentisce in parte l’allarme lanciato solo ieri da Standard & Poor’s, secondo cui l’Italia sarà l’unico dei dieci paesi europei monitorati a registrare ancora flessioni dei prezzi sia nel 2019 che nel 2020. In particolare l’agenzia di rating prevede un -0,9% quest’anno e un -0,4% il prossimo. Per quanto riguarda invece l’indice europeo dei prezzi, secondo le previsioni del S&P Global Ratings si verificherà una nuova discesa alla fine dell’anno in corso e un’inversione dei prezzi alla fine del 2020.