Un fantasma sembra aggirarsi per il Parlamento. Nessun film horror di serie B, però, ma soltanto la grande incertezza che continua ad accompagnare il destino del decreto legge 101 in materia di lavoro. Ad oltre tre settimane dalla sua pubblicazione in gazzetta ufficiale, non è ancora iniziato l’iter di conversione in legge. Un passaggio, è bene precisare, che non è semplicemente burocratico, ma che segna il destino stesso del provvedimento. In gioco sono soprattutto le modifiche all’accesso alla Dis-coll, l’indennità di disoccupazione riconosciuta ai collaboratori coordinati e continuativi, e le diverse misure sugli ammortizzatori sociali nelle aree di crisi industriale. In bilico anche la questione Ilva, mentre quella Whirlpool sembra aver preso un’altra piega a prescindere dalla conversione o meno del decreto. Più diluita la questione rider: le norme specifiche non entrano subito in vigore, ma passati 180 giorni. Potrebbero quindi transitare nella legge di bilancio. Più incerto il destino di tutto il resto. A meno di una accelerazione improvvisa, potrebbe prospettarsi la necessità per il governo di spostare gli articoli su un altro decreto legge, magari quello fiscale che di solito accompagna la manovra finanziaria.