Alle viste potrebbe stagliarsi una nuova ed ancora più pesante vicenda esodati. Il grido di allarme, alla luce dei fatti e delle indiscrezioni che la stampa raccoglie quotidianamente, non è campato in aria: al ministero dell’economia starebbero studiando una serie di opzioni per trovare i soldi necessari per la prossima manovra di bilancio. E fra le opzioni in campo, anche se il neo ministro Gualtieri prova a gettare acqua sul fuoco, vi sarebbe anche quella di rivedere o tagliare Quota 100, la misura introdotta nel gennaio scorso su impulso, in particolare, della Lega. Come noto, la legge di bilancio, per superare le peggiori storture della riforma Fornero, ha previsto un meccanismo di uscita anticipata che poggia su due paletti: l’età anagrafica, minimo 62 anni, e l’anzianità contributiva, almeno 38 anni. Ebbene, su queste basi, molte aziende, dal credito all’industria, hanno sottoscritto degli accordi collettivi ed individuali tenendo conto del fatto che le regole trovano applicazione almeno fino al 31 dicembre 2021. Ora, modificare i requisiti in corso d’opera o ridurre il periodo di sperimentazione avrebbe un effetto devastante sulla vita di diverse migliaia di lavoratori che magari stanno fruendo di un periodo di scivolo che potrebbe, però, a quel punto, non essere più sufficiente per raggiungere l’agognata pensione. Insomma, il rischio nuovi esodati torna ad essere concreto, uno spettro che si aggira per i palazzi del governo.