di Francesco Paolo Capone
Segretario Generale Ugl

Lo ha annunciato stamattina il Premier: tra i prossimi provvedimenti che saranno realizzati dall’Esecutivo in vista della manovra economica, uno riguarderà la sicurezza sul lavoro. O meglio, a detta di Conte, sarà realizzato un vero e proprio “piano straordinario sulla sicurezza”. Non possiamo che accogliere favorevolmente questa notizia. L’Ugl ha messo la questione sicurezza al centro della propria azione sindacale, come conferma la nostra iniziativa “lavorare per vivere” che da anni, costantemente, in tutta Italia sensibilizza l’opinione pubblica e la classe dirigente, politica e sindacale, su un tema che invece era stato troppo sottovalutato un po’ da tutti. Proprio in ragione del nostro impegno sulla materia, sappiamo bene che su un tema così serio, che riguarda la salute e la vita stessa dei lavoratori, gli slogan non bastano e sono destinati a infrangersi presto contro l’evidenza delle statistiche, dei dati che attestano nero su bianco il numero degli infortuni e delle morti bianche. Ci auguriamo quindi che l’impegno del nuovo governo non si limiti a dei generici “buoni propositi”, ma si traduca presto in azioni concrete e tangibili e che queste azioni a loro volta determinino una diminuzione sensibile del numero degli incidenti, dei feriti, delle vittime. Come più volte abbiamo ribadito e come è anche riconosciuto in modo pressoché unanime, il nocciolo della questione non si trova tanto nelle leggi sulla sicurezza, che disciplinano quali siano le attrezzature necessarie e i comportamenti da seguire nei luoghi di lavoro. In Italia su questo tema abbiamo già una buona normativa. Quello che manca, ciò di cui abbiamo bisogno sono maggiori controlli – diffusi, tempestivi, efficaci – e una maggiore formazione, che renda pienamente consapevoli sia i datori di lavoro che i lavoratori dei rischi e di cosa fare per minimizzarli. Per ottenere miglioramenti sensibili su entrambi i fronti – ispezioni e cultura della sicurezza – occorrono investimenti. Servono più ispettori in grado di agire nell’ambito di un sistema di controllo coordinato ed efficiente. Occorre dedicare tempo e risorse alla formazione su salute e sicurezza nelle aziende, negli uffici ed anche nelle scuole, come propone l’Ugl, in modo che la cultura della sicurezza raggiunga in modo capillare tutti i datori e lavoratori oggi in attività e anche i giovani che daranno vita al mondo del lavoro del domani. Ora attendiamo di sapere in cosa consisterà realmente questo “piano straordinario”. Dal punto di vista delle decisioni concrete, da quello delle risorse stanziate e anche da quello relativo al coinvolgimento di tutte le parti sociali. Come sempre siamo pronti ad offrire il nostro contributo, quel che è certo è che saremo come sempre in prima linea e che non smetteremo di vigilare e di rivendicare il pieno diritto alla salute e sicurezza sul lavoro.