Continua la fase di debolezza del settore industriale. A luglio, infatti, l’Istituto nazionale di statistica ha registrato una nuova flessione sia del fatturato dell’industria sia dei nuovi ordini. Entrando nel dettaglio i dati mostrano una flessione congiunturale del fatturato dello 0,5%, causato sia dal calo che ha interessato il mercato interno, per il quale si rileva un -0,6%, sia dal mercato estero, che riporta invece un -0,4%. A pesare, in particolar modo, è stata la cattiva performance del fatturato relativo ai beni strumentali, sceso su base mensile del 2,4%, e di quello relativo ai beni intermedi, -0,3%, mentre per gli altri raggruppamenti principali di industrie si possono osservare timidi aumenti. Per quanto riguarda i nuovi ordini, l’Istat indica un calo congiunturale vicino ai tre punti percentuali (-2,9%), e anche in questo caso l’andamento è legato sia al mercato interno che al mercato estero, con il primo che riporta una flessione del 4,2% contro il -0,8% del mercato estero. Negativo anche il confronto con lo stesso mese di un anno fa: rispetto a luglio 2018 (dati corretti per gli effetti di calendario) i fatturati nazionale ed estero sono scesi rispettivamente dello 0,8% e dello 0,3%, comportando un calo del fatturato totale dello 0,6%, mentre il confronto tendenziale degli ordinativi (dati grezzi), mostra un +0,3% per quelli giunti dal mercato interno e un -2,9&% per quelli giunti dall’estero, con un conseguente calo degli ordinativi totale dell’1%. Unica nota lievemente positiva giunge quindi dal confronto trimestrale, con il fatturato in crescita dello 0,3% (+0,1% nazionale e +0,5% estero) e gli ordinativi dello 0,1% (+0,9% nazionale e -1,1% estero).