In un Paese come l’Italia dove l`85% dei trasporti commerciali avviene per strada l’impennata del costo del petrolio e il conseguente rincaro dei carburanti ha un effetto valanga sulla spesa con un aumento dei costi di trasporto oltre che di quelli di produzione, trasformazione e conservazione. È questo l’avvertimento della Coldiretti alla luce dell’aumento dei prezzi del petrolio causato dal bombardamento da parte di droni di due installazioni petrolifere della Aramco, la compagnia petrolifera statale dell’Arabia Saudita. Ad essere andato distrutto, oltre ad un impianto di produzione che garantiva un milione di barili al giorno, anche la raffineria più importante della società, quella di Buqyak, in grado di lavorare fino a sette milioni di barili al giorno. Di conseguenza il prezzo al barile ha registrato impennate superiori al 10% e ciò, come sottolineato dalla Coldiretti, potrebbe avere ripercussioni notevoli sulle tasche degli italiani. Secondo il Codacons i prezzi di benzina e diesel potrebbero salire di 10 cent di euro, arrivando a 1,800 euro al litro, il diesel 1,695 euro/litro, il che si traduce in 120 euro in più per gli italiani. Un aggravio a cui si aggiunge quello per i beni trasportati – circa +200 euro annui a famiglia – e le ricadute sulle bollette di luce e gas e i conseguenti maggiori costi a carico di imprese e industrie.